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Celebriamo la FESTA DELLA DONNA con la canzone "La Fata"

  • Mar 8, 2020
  • 4 min read

La canzone “la Fata” è stata scritta da Edoardo Bennato, un cantautore e chitarrista italiano nato a Napoli nel 1946. Nel 1977 scrisse “la Fata” e la pubblicò nell’album “Il gatto e la volpe”, un insieme di canzoni scritte sulla storia di Pinocchio.

La “la Fata” è dedicata alle donne e la loro storia.

C'è solo un fiore in quella stanza e tu ti muovi con pazienza la medicina è amara ma tu già lo sai che la berrà

Se non si arrende tu lo tenti e sciogli il nodo dei tuoi fianchi e quel vestito scopre già chi coglie il fiore impazzirà

Farà per te qualunque cosa e tu sorella e madre e sposa e tu regina o fata, tu non puoi pretendere di più

E forse è per vendetta e forse è per paura o solo per pazzia ma da sempre tu sei quella che paga di più se vuoi volare ti tirano giù e se comincia la caccia alla streghe la strega sei tu

E insegui sogni da bambina e chiedi amore e sei sincera non fai magie, ne trucchi, ma nessuno ormai ci crederà

C'è chi ti urla che sei bella che sei una fata, sei una stella poi ti fa schiava, però no chiamarlo amore non si può

C'è chi ti esalta, chi ti adula c'è chi ti espone anche in vetrina si dice amore, però no chiamarlo amore non si può

Le donne hanno avuto una storia difficile, per questo al giorno d’oggi ogni 8 marzo festeggiamo la donna. Questa festa si pensa che sia nata come commemorazione delle operaie morte nel rogo di una fabbrica di New York, in realtà la storia di questa festa è più complessa, perché vuole ricordare a tutte le donne la loro storia e i diritti che hanno acquisito molto tardi.

Le donne infatti hanno avuto un passato molto difficile fin dall’antichità, perché non avevano nessun diritto e dovevano stare in casa. Le donne erano considerate oggetti. Quelle che esprimevano le loro idee o si esponevano troppo nella società venivano considerate streghe, quindi inseguite e bruciate sul rogo come Giovanna D’Arco. Nel 1200 l’immagine della donna cambiò, non veniva più considerata solo strega, ma anche un angelo, grazie alle poesie della scuola del Dolce Stil Novo. Il poeta Guido Guinizelli scrisse “ Io voglio del ver la mia donna laudare” e perciò in questo sonetto il poeta ha rappresentato una nuova immagine della donna. La donna angelo però doveva attenersi a particolari atteggiamenti e le si imponeva un modello da seguire.

La donna perciò negli anni venne considerata o una strega da cui stare alla larga oppure la donna angelo, una creatura perfetta capace di suscitare nell’uomo sentimenti profondi e di elevare la sua anima fino a Dio.

Nella Rivoluzione francese le donne presero per un momento il controllo del popolo perché guidarono la folla fino ai cancelli del re assoluto Luigi XVI.

Anche nel periodo della Restaurazione le donne si esposero, infatti il pittore Delacroix nel dipinto “La libertà” mette ,a capo della rivolta ,una donna con in mano la bandiera francese.

Verso la fine del 1800 e l’inizio del 1900 si fecero molti progressi nella democrazia per esempio il diritto di voto venne esteso a tutti, ma non alle donne, è proprio in questo periodo che le donne cominciano a protestare in modo organizzato. Questi gruppi erano guidati da Emmeline Pankhurst che fondò in Inghilterra l’Unione sociale e politica delle donne. Queste donne venivano chiamate, con disprezzo, suffragette.

Nella 1^ guerra mondiale le donne ebbero un ruolo e capirono di essere importanti per la società, sostituendo gli uomini partiti per la guerra.

Le donne come infermiere crocerossine si impegnarono negli ospedali.

Le donne nella 1^ guerra mondiale avevano anche altri ruoli, per esempio facevano le madrine ovvero sostenevano attraverso delle lettere i soldati in guerra anche se molte volte non li conoscevano.

Le donne così hanno cominciato a far apprezzare il loro ruolo nella società.

La scienziata Marie Curie è l’unica persona ad aver vinto due premi Nobel in due campi diversi, questo ha definitivamente messo a tacere chi riteneva le donne meno capaci degli uomini.

Oriana Fallaci è stata la prima donna inviata di guerra e ha raccontato la sua storia in “Penelope va alla guerra”.

Oggi una ragazza pakistana Malala, vincitrice del premio Nobel per la pace, difende il diritto all’istruzione per le donne, una ragazza chiamata Greta guida un grande movimento mondiale per la salvezza del pianeta e un gruppo di ricercatrici ha isolato il Corona virus.

Nella canzone LA FATA, Bennato scrive: “E forse è per vendetta e forse è per paura o solo per pazzia ma da sempre tu sei quella che paga di più”, questa frase ci spiega perché ancora alcuni uomini hanno degli atteggiamenti sbagliati verso le donne.

Questa gelosia o paura degli uomini nei confronti delle donne, porta molti a compiere gesti inspiegabili e orribili come i femminicidi. Si spera infatti che questa festa delle donne, o le canzoni che sono scritte per loro possano tutelarle e far capire agli uomini di rispettarle e di non compiere atti di pazzia.

Le donne, come fa capire Bennato, devono ammettere che hanno fatto anch’esse qualche errore. Per esempio per ottenere qualcosa con più facilità hanno a volte usato la seduzione, come via più facile, invece di lottare per quello in cui credevano.

Questo ha portato alcuni uomini a non rispettare le donne perciò ad “esporle anche in vetrina…” facendo finta di amarle, perciò “chiamarlo amore non si può” perché il vero amore è un sentimento profondo che non si compra.

Dal punto di vista musicale la canzone è molto bella perché il testo si accompagna perfettamente alla musica e insieme creano una vera e propria armonia. Lo strumento che emerge è lo xilofono che ricorda la melodia di un carillon, un oggetto che una volta si usava regalare alla donna.

La frase che mi colpisce di più nella canzone è :“Farà per te qualunque cosa e tu sorella e madre e sposa e tu regina o fata, tu non puoi pretendere di più” perché questa frase spiega che gli uomini pensano di fare dei favori alle donne solo per loro concessione e perciò le donne non posso chiedere di più.

Questi fatti non dovrebbero succedere mai più in tutte le parti del mondo.

Buona festa della donna.

 
 
 
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