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I.C. “G. Puecher” - Scuola Secondaria I - ErbaPROGETTO LEGALITA’ : GLI STUDENTI INCONTRANO GLI AVVOCATI

Nel mese di gennaio 2025, le classi III A, III C e III D della Scuola Secondaria “G.Puecher” di Erba hanno incontrato tre avvocati dell’AGED (Associazione Giustizia e Democrazia) di Como:

gli avv. Marcello e Massimiliano Iantorno e l’avv. Silvia Giampà.

I due incontri previsti si sono tenuti a scuola nelle mattinate di venerdì 10 gennaio e venerdì 17 gennaio 2025.

Durante il primo, di carattere teorico, si è parlato di leggi, di diritto, di Costituzione, di poteri dello Stato, di soggetti (parti) di un processo ecc.

Nel secondo incontro, invece, gli alunni sono stati i protagonisti: si sono messi in gioco in un vero e proprio “compito di realtà”.

Infatti, hanno dovuto affrontare una SIMULAZIONE DI PROCESSO, calandosi nei ruoli di giudice, pubblico ministero, imputati, avvocati difensori, testimoni ecc., e cercando di dimostrare le proprie TESI attraverso argomentazioni il più possibile coerenti, efficaci e convincenti.

Non era certo un compito facile e neppure scontato: i ragazzi sono stati bravi e collaborativi!

 

Ecco il caso affrontato durante la simulazione del processo e che riguardava un tema assai delicato e di importante attualità, ovvero il CYBERBULLISMO:

 

L’alunno A, nello spogliatoio della palestra, scatta di nascosto alcune fotografie all’alunno B, mentre quest’ultimo si sta cambiando.

Poi, per prenderlo in giro, pubblica le foto su un gruppo WA chiamato “I più belli della scuola”, di cui fanno parte alcuni studenti ma non l’alunno B.

L’alunno A, inoltre, scrive sul gruppo WA anche frasi ingiuriose ed offensive. Un altro ragazzo del gruppo, alunno C, aggiunge a sua volta sul gruppo altre parole e frasi di scherno nei confronti del compagno B.

Questi fatti vanno avanti più giorni.

Poi, un membro del gruppo WA, alunno D, decide di riferire al compagno B l’episodio delle foto e degli insulti rivolti a lui, circolati sul gruppo WA, e gli invia tutto tramite screenshot.

L’alunno B ne soffre molto, ma inizialmente non rivela nulla ai genitori, i quali tuttavia si accorgono presto del malessere del figlio, inducendolo alla fine a confidarsi con loro.

A quel punto, dopo aver informato anche la Preside della scuola, si rivolgono ai Carabinieri e sporgono denuncia nei confronti degli alunni A e C.

Parte così un procedimento penale a loro carico.

 Al termine della simulazione del processo, la Corte del Tribunale per i Minorenni emette la seguente sentenza:

 

“In nome del popolo italiano, il Tribunale, ritenuta la penale responsabilità degli odierni imputati, visti gli articoli 533 e seguenti del Codice di Procedura Penale, CONDANNA l’alunno A alla pena di mesi 3 di reclusione, con concessione della sospensione della pena per i reati contestati; CONDANNA l’alunno C alla pena di mesi 1 di reclusione, con concessione della sospensione della pena.

Seguirà motivazione entro 90 giorni”.



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