Poesie dall'isolamento
- Apr 9, 2020
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Abbiamo usato la poesia per esprimere i sentimenti che proviamo in questi momenti.
Ci siamo ispirati a grandi opere d'arte:
Un Urlo silenzioso
Tutto ebbe inizio a gennaio, quando dall’altra parte del mondo
ti presentasti silenzioso nelle vesti di un giovane medico.
Da quel momento, pian piano, sei entrato come una leggera brezza senza farti sentire
nel cuore di tutta la gente del mondo.
Non ti sento ma ti vedo negli occhi tristi delle persone anziane
chiuse nella solitudine delle loro abitazioni.
Non ti sento ma ti osservo negli sguardi e nei gesti dei miei compagni
con i quali cerco di mantenere un contatto virtuale.
Non ti sento ma ti trovo tra i disegni e tra i giochi ripetitivi dei bambini
che non comprendono il perché della tua presenza.
Non ti sento ma ti percepisco nel corpo dei miei familiari
che cercano di farti uscire donando una carezza o un sorriso.
Non ti sento ma ti avverto nei sospiri di tutti i medici
che cercano di fare al meglio il loro lavoro ma che si sentono impotenti in questa grave situazione.
Non ti sento ma ti fiuto quando l’aria si riempie di profumi dolci
provenienti dalle cucine dei miei condomini rinchiusi in casa
che cercano di far passare questo tempo che scorre lento.
Non ti sento ma ti immagino tra le pareti delle case di tutti i padri
che non riescono più a mantenere le loro famiglie per la chiusura di negozi ed attività.
Non ti vedo ma ti sento, ogni sera, nelle parole dei nostri politici
che cercano le più svariate soluzioni per proteggere la nostra vita.
Non ti vedo ma ti sento, ti tocco, ti percepisco, ti fiuto, dentro di me quotidianamente
quando penso alle persone a me care e quando mi assale la noia.
Ti vedo, ti sento, ti percepisco e ti tocco sempre di più ma spero
che qualcuno ti porti via lasciando il posto al melodico suono delle risate,
allo schiocco dei baci, al calore degli abbracci.
Davide Tornatore