GLI EFFETTI POSITIVI DEL CORONAVIRUS
Il virus che sta avvolgendo il nostro paese in questo periodo ci sta dando l’opportunità di vivere e vedere le cose in modo diverso.
Vedere le nostre città vuote è surreale e affascinante allo stesso tempo, un evento che non capita così spesso e che le fa apparire in tutta la loro bellezza. Le città sono finalmente libere di respirare anche loro aria pulita, pulita dalle auto, dai tram, dalle metro, dai bus persino dalle biciclette e dai monopattini.
Se provassimo a misurare il tasso di inquinamento risulterebbe più basso rispetto agli ultimi tempi. Un primo effetto positivo sarà infatti quello ambientale: i tassi di inquinamento delle nostre città si abbasseranno e torneranno a livelli accettabili.
Gli Italiani riscoprono le regole base, quelle che insegnavano alle nostre nonne e alle nostre mamme ovvero l’igiene sia personale che ambientale: lavarsi le mani, coprirsi quando si tossisce e si starnutisce e disinfettare gli ambienti dove si risiede e si abita. Impariamo di nuovo a pulire noi stessi e le cose che ci circondano. Scopriamo le regole alla base della convivenza civile: igiene, educazione, istruzione, rispetto per sé e per gli altri.
La più importante scoperta sarà quella della tecnologia. Già molte città si sono attrezzate per comunicare tramite skype; molte scuole insegnano tramite piattaforme, così gli alunni non rimarranno indietro con il programma e molte aziende, ma anche diversi uffici della Pubblica Amministrazione, hanno attuato lo smart-working.
Lo smart-working o lavoro agile è una modalità di esecuzione del lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi stabilita mediante accordo tra datore di lavoro e dipendente; una modalità che permette al lavoratore di conciliare i tempi di vita e lavoro e favorire la crescita della sua produttività. Tale definizione introdotta dalla Legge n. 81/2017 pone l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che stipulano l’accordo e sulla possibilità di lavorare da remoto tramite pc, tablet, smartphone. A tali lavoratori è garantita parità di trattamento economico e normativo come quello riconosciuto ai lavoratori che lavorano in modalità ordinarie. Con il Decreto n. 6 del 23 febbraio 2020 è stata data la possibilità a tutti i lavoratori di applicare lo smart-working in modo da contenere e gestire l’emergenza da Coronavirus. Ma tale modalità è stata adottata anche dai liberi professionisti: gli avvocati usano questi strumenti non solo con i loro clienti ,ma ora anche per parlare con i loro colleghi.
Ma, oltre che allo smart-working, ciò che si sta diffondendo è la telemedicina ovvero una modalità di erogare servizi sanitari avvalendosi di tecnologie informatiche ICT ed elettroniche che eliminano la lontananza tra medico e paziente. Il Paese ha l’opportunità di sperimentare il teleconsulto e il telemonitoraggio poco conosciuto ai più e usato per lo più nell’ambito cardiologico dove il paziente deve essere monitorato anche fuori dall’ospedale. Potrebbe essere l’occasione per estenderlo anche negli altri settori.
Ci sono altri due aspetti positivi del Coronavirus. Il primo è la condivisione. Se questa esperienza ci aiuterà a riscoprire il senso della collaborazione e dell’unione ci avrà offerto il dono più bello che possa esistere.
L’altra è la creatività. Gli italiani popolo di santi navigatori e poeti riscopriranno la loro caratteristica principale che, da sempre, li ha distinti nella storia: l’essere creativi, inventare, sviluppare nuove cose e nuovi rimedi.
I nostri stilisti potrebbero creare una linea di mascherine alla moda, per esempio.
La scuola è stata spinta a modernizzarsi e ad utilizzare le piattaforme e le lezioni in videochiamata.
I musicisti italiani hanno promosso venerdì 13 marzo alle h 18 una concerto dalle finestre di tutte le case, trasformando la quarantena in una occasione per fare musica.