La strada della discordia
Ad Aprile 2022 è venuto a trovarci in 1 C il sig. Franco Bramani, alpinista e giramondo, che ci ha raccontato cosa sta succedendo in questi giorni vicino a casa sua.
La strada di collegamento tra Caslino d'Erba e la frazione Scarenna di Asso è stata in passato (2010) interrotta da una frana e si vuole ora cercare di ripristinarla.
L'idea della comunità montana e dei comuni interessati (Canzo, Caslino d'Erba e Asso) è di costruire un nuovo tracciato lungo le sponde del fiume Lambro.
Diverse associazioni ambientaliste stanno protestando per il possibile danneggiamento di un ambiente naturale di pregio.
Per comprendere al meglio le diverse ragioni della protesta e di chi vuole invece realizzare il progetto, i nostri studenti hanno effettuato alcune ricerche, partendo dallo studio del territorio interessato all'intervento.
La zona di Scarenna è da sempre stata una zona fortemente industrializzata. La presenza del fiume Lambro che scorre lungo tutta la piana di Scarenna ha permesso lo sviluppo industriale della zona.
Il fiume è stato in un primo tempo utilizzato per la produzione di energia, sfruttata nel passato grazie alla presenza sul territorio di numerosi mulini.
Nell'ultimo secolo si è poi sviluppata a Scarenna un'industria tessile (Azienda Oltolina) per la quale la presenza del fiume era fondamentale.
Una così massiccia presenza di attività umane ha quindi portato all'idea di cementificare il fondale del fiume con le conseguenze che questo comporta.
In questo contesto si verifica nel 2010 la frana che porta alla situazione attuale. Il sig.Bramani ritiene che una possibile causa della frana possa essere ricollegata ai test effettuati in zona per aprire a Scarenna una cava della azienda Holcim che già prelevava materiale dal monte Cornizzolo.
Tra le associazioni che protestano troviamo:
- Associazione Ilaria Alpi
- CAI
Quali possono quindi essere le alternative al progetto presentato?
Secondo alcuni studi geologici effettuati dai comuni nella zona, sarebbe totalmente da scartare l'ipotesi di ripristinare il vecchio tracciato che nel 2010 era stato compromesso dal cedimento del versante roccioso adiacente. Una tale ipotesi comporterebbe infatti la costruzione di un vallo di 5 metri per schermare la carreggiata dalle rocce che potrebbero staccarsi nuovamente dalla montagna. L'intera parete sarebbe infatti estremamente instabile.
Una delle proposte di chi protesta è quindi quella di pensare ad un ponte posto più a nord della piana di Scarenna.
Chi ne vuole sapere di più può vedere le interviste fatte da Tele Valassina a Franco Bramani e a Fabrizio Turba (ex Sindaco di Canzo).
Franco Bramani a Televalassina - 27 Aprile
Fabrizio Turba
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